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Commenti al testo di Ivan Pozzoni
Penso che allinferno si parli inglese

Sei nella sezione Commenti
 

 Giulia Bellucci - 07/01/2018 21:43:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Ho trovato questo argomento molto interessante. Dal mio umile punto di vista credo che le osservazioni di Ivan e Jacob siano vere. È così. La cosa triste è che noi italiani abbiamo preso l’abitudine a utilizzare termini inglesi quando esiste il corrispondente italiano. E poi la nostra lingua è così ricca e bella. Purtroppo però ormai l’inglese è quella usata da tutta la comunità scientifica mondiale. Erano ancora gli anni novanta quando mi iscrissi alla Facoltà di Ingegneria Chimica e dal terzo anno in poi i testi erano tutti in inglese. Durante la tesi non si riusciva a reperire alcun articolo in italiano. È di pochi giorni fa la notizia che il bando del MIUR per il finanziamento dei progetti universitari di interesse nazionale prevede che le domande siano presentate solo in inglese! Ciò ha fatto indignare il presidente della Accademia della Crusca.La motivazione di tale imposizione è dovuta al fatto che l’inglese è la lingua della ricerca. Qualcuno azzarda a predire che tra un po’il cinese la sostituirà. Speriamo che almeno in campo letterario, gli italiani riescano a difendere la propria lingua con forza.

 Ivan Pozzoni - 07/01/2018 20:24:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

E, oltretutto, siete sicuri che fosse davvero Shakespeare? ;-)

 Salvatore Armando Santoro - 07/01/2018 18:10:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Armando Santoro » ]

A proposito di Shakespeare sicuri che fosse davvero inglese?

https://angloamericanstudio.wordpress.com/2014/02/21/william-shakespeare-o-florio-crollalanza-era-inglese-o-messinese/

 Klara Rubino - 07/01/2018 17:17:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Bene, qua la mano!
( a parte il fatto che i Francesi siano stati colonizzatori e arroganti sono)
...ad ogni popolo appartiene la sua lingua...

https://youtu.be/8xuAw0_6qwE

 Ivan Pozzoni - 07/01/2018 16:49:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Questo intendevo, Jacob: c’è una storia, del secolo scorso, che rende l’inglese un mezzo di colonizzazione. Quando l’inglese è mezzo di comunicazione reale, è utile anche al coordinamento delle resistenze artistiche internazionali.

«Glocalizzati, novelli servi della gleba, incatenati al territorio,
coviamo la funesta sensazione che l’italiano ci accompagni all’obitorio» [...]

 Ivan Pozzoni - 07/01/2018 16:43:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

[I. POZZONI, Il dovere morale dell’intelle(attuale) neon-avanguardista di «guastare» i giovani, in “Osservatorio Letterario”, Ferrara, Osservatorio Letterario - Ferrara e l’Altrove/IdealPrint, XVIII/XIX, nn.101/102, 2014/2015, 55/56]

 Jacob l. - 07/01/2018 16:39:00 [ leggi altri commenti di Jacob l. » ]

La lingua inglese, ormai, è un territorio linguistico comune, conoscendo questo idioma si comunica più o meno con tutti in questo mondo.
Come sia successo tutto questo é abbastanza noto, a parte il fatto che l’inglese è molto facile da apprendere, non ha una grande tradizione culturale ( si vabbè Shakespeare, ed altri pochi) per rapporto alla cultura mediterranea e mitteleuropea. Inoltre è la lingua degli USA con tutto quello che fa voluto e vuole dire. E scusate se é poco!
Ed è diventato una brutta moda, almeno in Italia dove la nostra bella lingua è infarcita di parole inglesi o inglesizzate senza le quali non sapremmo neppure spiegarci. Dovremmo imparare dai francesi che usano la loro, di lingua, per denominare ogni cosa, in modo appropriato. Noi se non mettiamo almeno un termine anglosassone i ogni tre parole ci sentiamo "out"... ( scusate).

 Klara Rubino - 07/01/2018 16:35:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Non si equivalgono!
Ognuno è un mostro a sé, con le sue caratteristiche, più o meno offensivi, manipolatori,usurpatori!
La difesa della coscienza e capacità critica individuali, il suo rafforzamento, è uno scudo protettivo che può resistere ai colpi!

 Ivan Pozzoni - 07/01/2018 16:29:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Come ogni cosa. Pubblicità, vita trendy, marketing nascosto, tasse senza corrispondenti servizi, etc...

 Klara Rubino - 07/01/2018 16:13:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

No.
Al di là delle cause della scelta della lingua internazionale per eccellenza, (colonizzazione culturale)resta comunque uno strumento di comunicazione a disposizione della coscienza dell’individuo che lo usa.

 Ivan Pozzoni - 07/01/2018 16:06:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Perchè, nei paesi extracomunitari come l’Inghilterra, l’Australia o U.S.A. insegnano l’italiano, nell’istruzione obbligatoria?

 Klara Rubino - 07/01/2018 15:58:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Il problema nelle scuole è che si schiaccia l’, identità, l’autonomia di pensiero, la capacità critica. La Fantasia e soprattutto la Libertà d’azione e d’espressione: ,una sorta di allevamento di pollo o galline in batteria!
Fondamentale, capisci, diventa ordine e compostezza!

 Klara Rubino - 07/01/2018 15:54:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Non condivido questo tuo pensiero.
L’Inglese serve anche per conoscere persone di diverse razze, ormai di tutte le razze.
Ottimo!
Non è inoltre l’unica lingua che si possa studiare a scuola, già a partire dalle medie vengono offerte anche altre opzioni aggiuntive.
Studiare è sempre un’ottima cosa.

 Ivan Pozzoni - 07/01/2018 15:47:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

«se ci si avvicina all’inglese, come ad una qualsiasi altra lingua straniera, per sete di conoscenza di approfondimento culturale, sociale e personale, è un’ottima cosa, è apertura mentale e rispetto, quel rispetto che si manifesta nella conoscenza dell’ identità culturale di una realtà». Secondo te nelle istituzioni di insegnamento obbligatorio si obbliga ad imparare l’inglese (e non il russo, il cinese, o l’arabo), al fine di approfondimento culturale? L’inglese - come il latino fino al medioevo- è la lingua dei vecchi «dominatori». Quando diventa condizione impescindibile al mondo del lavoro, ai concorsi, all’insegnamento, è forma di «dominazione». Non amo le forme mascherate di «dominazione», come la linguistica.

 Klara Rubino - 07/01/2018 15:32:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Porca miseria!Qui la faccenda si fa ancora più complicata!
Il lettore ne esce confuso: deve interrogarsi e se vuole, farsi una risposta, poiché qui non si può trovare una rassicurante opinione condivisa sotto la quale mettere a riparo la propria capacità di scelta e di giudizio.
Io penso che l’inglese non è condannabile, condannabile è l’uso che se ne fa: se ci si avvicina all’inglese, come ad una qualsiasi altra lingua straniera, per sete di conoscenza di approfondimento culturale, sociale e personale, è un’ottima cosa, è apertura mentale e rispetto, quel rispetto che si manifesta nella conoscenza dell’ identità culturale di una realtà diversa dalla nostra; se invece si studia per assecondare una moda che diventa necessità imposta, porta a confusione e superficialità; se inoltre si usa per confondere le acque con termini tecnici entrando col capitale in un paese povero, per sfruttarne le risorse imponendo condizioni, allora diventa abuso!

 Ivan Pozzoni - 07/01/2018 13:14:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

L’inglese è, oramai, una lingua extra-comunitaria, come lo swahili o il bengali. Che i «dominatori del mondo» imparino l’italiano.

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